Sei una fragile donna anziana. Alle tue spalle il frastuono di una
città in movimento, davanti a te un lungo sentiero fra tombe e lapidi silenti. Cammini
ricurva, con passo incerto e zoppicante. Ti fermi un attimo, ti tieni il
fianco, stanca. Un cane abbaia in lontananza, mentre i corvi gracchiano. Il
vento smuove le fronde e le nuvole scorrono proiettando al suolo le loro ombre cupe.
Riprendi a camminare, poggiandoti sul tuo bastone, fino ad arrivare ad una
panchina, sul retro di una cappelletta. Ti siedi, ed una ballata fiamminga
inizia a suonarti nella testa. Parla di morte.
Questo non è l’ Incipit di The Graveyard. Questo è The Graveyard, piccolo gioiello dalla
casa video ludica indipendente A Tale of Tales, rilasciato il 21 Marzo 2008.
“ Instructions: << You walk with her to the bench, in front of
the chapel. You turn her around and let her sit down. She looks backwards to
the bench when she is ready to sit. She sit.
When
you are done, you walk with her back to the gate. And you both leave the
graveyard to quit the game. >> ”
Tutto ciò che dovremo fare sarà guidare la vecchietta lungo il
sentiero del cimitero, lasciandoci trasportare dai suoni d’ ambiente e dalla
fotografia. Non sarà possibile prender altre vie, la telecamera sarà fissa
verso la panchina. Qui ci siederemo, ed ascolteremo la ballata.
Dopodiché non ci resterà che rialzarci e lentamente tornar al
cancello d’ uscita.
Parlare di The Graveyard come di un
videogioco sarebbe totalmente incorretto. Risulta tuttavia un prodotto
altamente difficile da catalogare.
The Graveyard è un’ esperienza grafica, una sorta di breve
storia interattiva, è un prodotto atto a suscitare riflessioni ed emozioni.
Le azioni che abbiamo a disposizione sono limitate al camminare in
avanti, indietro e girare su noi stessi. Ciò ci obbligherà ad immedesimarci
nelle lente e faticose movenze della donna. Anche il solo girare su noi stessi
sarà un’operazione lenta, così come lo sarebbe per la signora.
La fotografia in Bianco&Nero è ben curata, con ottimi giochi
di luce e ombra, così come lo sono il sound e le animazioni.
La qualità grafica è proposta in 6 versioni: Fastest, Fast, Simple, Good, Beautiful, Fantastic.
La versione Trial e la versione a pagamento di The Graveyard sono
praticamente identiche, se non per un piccolo ma molto importante particolare.
Chiunque abbia intenzione di spendere quei 5.00 dollari che costa non
legga il prossimo paragrafo, poiché si negherebbe una delle più forti
emozioni che il “gioco” ha da offrire..
SPOILER
Comprando la versione completa non andremo altro che a comprare l’
eventuale possibilità che l’ anziana signora, dopo essersi seduta sulla
panchina, muoia.
Non si tratta tuttavia di una Morte vista in negativo, ma di una
Morte vista come un avvenimento liberatorio, di liberazione dalla sofferenza,
quasi fosse un premio per il lento e sofferente cammino della vita,
simboleggiato dal sentiero.
Ovviamente non è detto che ciò avvenga ad ogni gameplay, poiché non compriamo una morte certa, ma una morte casuale.
Ovviamente non è detto che ciò avvenga ad ogni gameplay, poiché non compriamo una morte certa, ma una morte casuale.
È un peccato, sebbene lecito, che quest’ aggiunta venga comunque spoilerata
dagli stessi sviluppatori, sia sul sito ufficiale che al finire della versione
trial, poiché in quel poco tempo riusciremo ad immedesimarci ed affezionarci alla donna e la sua
morte, se inaspettata, arriva come un duro colpo.
“If you enjoyed this trial version of the Graveyard, you may be
interested in acquiring the full version. The full version completes the
experience with one extra feature: death.”
FINE SPOILER
La ballata Komen te Gaan
- Come to Go è scritta dal compositore fiammingo Gerry De Mol, già collaboratore con la A Tale of Tales per The
Endless Forest, del 2009, e per il work in progress 8, presentato nel 2007.
Al link The Graveyard – Post Mortem: 5. Spotlight on Music Composer Gerry De Mol si può
trovare il testo con un’interessante parafrasi eseguita dallo stesso
compositore, in cui espone le varie fonti d’ ispirazione. Si può inoltre ascoltare un frammento della prima versione della ballata.
Sempre su The Graveyard – Post Mortem si può leggere un dettagliato
diario di realizzazione del prodotto, a partire dall’ ideazione e animazione
sino alla distribuzione.
Il “gioco” può essere scaricato dal sito ufficiale The Graveyard, sia in versione trial che in versione
completa, per PC, Mac, iPod ed Android. Il peso è di circa 20 MB.
Chi ha problemi con il
download può guardare i due diversi gameplay, di circa 5 minuti, qui sotto.
A seguire una versione abbozzata del gioco.
Il valore della lentezza...
RispondiEliminacome non darti ragione..
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