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martedì 6 marzo 2012

Tim Burton's The Nightmare Before Christmas - Oogie's Revenge - Attenti al Baubau! (2005)



È il 2001 quando la Walt Disney propone a Tim Burton di produrre un sequel in Computer Grafica di The Nightmare Before Christmas, diretto nel 1993 da Henry Selick.
La risposta del regista è ovviamente negativa.

<< I was always very protective of  “Nightmare” not to do sequels or things of that kind. You know, 'Jack visits Thanksgiving world' or other kinds of things just because I felt the movie had a purity to it and the people that like it... Because it's a mass-market kind of thing, it was important to kind of keep that purity of it. >> Tim Burton
<< There has been discussions over the years about a possible sequel. When those discussions came up about 7 years ago, it was unsettling that it was suggested this time it would have to be done in CG. I'm glad that did not happen. >> Henry Selick


Ma se non c’è, e probabilmente mai ci sarà, un sequel cinematografico del capolavoro Stop Motion, ne esiste comunque uno videoludico.
Nel 2005 la Capcom e la Buena Vista Games producono Tim Burton's The Nightmare Before Christmas - Oogie's Revenge - Attenti al Baubau!, per PS2 e Xbox.

La TRAMA prende il via esattamente un anno dopo gli eventi narrati nel film..
Un' altro Halloween è passato e gli abitanti di Halloween Town sono in festa.
Ma Jack, Re delle Zucche, è già all' opera per il prossimo anno e decide di partire alla ricerca di nuovi Scherzi e Spaventi.
Al suo ritorno troverà la città sotto assedio: il BauBau è tornato, ma stavolta non vuole limitarsi a rubare lo scettro di Halloween. Stavolta brama di divenire il Re di Tutte le Feste.
Toccherà a Jack rimettere a posto la situazione, con l' aiuto di una nuova amica, la Spirigomma..



The Nightmare Before Christmas - Oogie's Revenge è un action-game con grafica tridimensionale.
I 25 capitoli (+2 livelli bonus) offrono sessioni di combattimento, fasi d’ esplorazione, rhythm-game, e risoluzione di enigmi, il tutto con un grado di difficoltà relativo.
L’ arma d’ attacco sarà la suddetta Spirigomma, Soul Rubber, una sorta di frusta elastica verde con cui sarà possibile colpire, afferrare o provocare il nemico.
Durante il gioco verranno inoltre sbloccati due diversi costumi speciali, il Santa Jack e il Pumpking King, con relativi attacchi speciali.
Questi due costumi possono essere cambiati in tempo reale durante la partita. Altri abiti verranno sbloccati completando il gioco, ma avranno pura funzione estetica, in quanto andranno a sostituire il semplice costume di default.
Usando le monete collezionate sconfiggendo i nemici, inoltre si potranno comprare potenziamenti per Attacchi e Vita.

Al finire di ogni livello vengono assegnati dei voti, D - C - B - A - S (super), in base a Tempo impiegato, numero di Combo utilizzate, Danni subiti,  Punti Esclamazione "!", ottenuti   provocando l' avversario,  ed un Voto di Media.
Nel caso siano tutti A o S si otterrà in premio una "figurina", ovvero un modellino tridimensionale su piedistallo di un personaggio del gioco.
Tali figurine vengono esposte su degli scaffali nella Casa di Jack, dove è possibile osservarle singolarmente ruotandole e zoommando a piacimento.
Le A e le S di un livello non devono comunque essere collezionate tutte durante la stessa partita, ma si possono ottenere singolarmente rigiocando più volte lo stesso capitolo.

Nella Casa di Jack, accessibile durante il gameplay e ad ogni fine capitolo, potremo inoltre rivedere o riascoltare i video e i brani sbloccati, cambiare l’ abito base o consultare i progressi generali.


Così come nel film, parte integrante del gioco è l’ aspetto musicale.
Durante i combattimenti contro i boss principali, ad esempio, occorre raccogliere le note musicali, rilasciate dall’ avversario quando colpito, in modo da riempire progressivamente un contatore.
Avrà così inizio la sfida musicale, un karaoke in cui dovremo premere i giusti tasti che appaiono sullo schermo, seguendo il ritmo della canzone.
La colonna sonora, purtroppo, risulta molto ripetitiva, in quanto si limita a riproporre alcuni fra i già conosciuti motivi musicali di Danny Elfman, riaddattandone il testo per l’ occasione.


Nella produzione del videogame non viene coinvolto Henry Selick, mentre il coinvolgimento di Tim Burton si limita a pochi consigli dati al direttore Mosato Yoshino.

<< We flew for 12 hours carrying a PS2 to England to show the game to Mr. Burton and received detailed advice on various elements, including his signature expression of contrast between light and shadow, character movement and facial expression as well as the world of Nightmare Before Christmas itself. He provided advice on such a wide range of details that we could really feel his love and passion for the film.
 As it has been 10 years since the film was released, we didn't expect him to remember every minute detail. However, I knew I was wrong when I saw displays of numerous characters from The Nightmare Before Christmas in his room.
I went into the meeting with the attitude that I was the biggest fan of the film and possibly I love The Nightmare Before Christmas more than even Tim does, only to realize my understanding of the film was shallow and superficial when Tim enthusiastically gave us more conceptual advice rather than bickering over differences in small details. >> Mosato Yoshino




Ritorna invece a pieno Deane Taylor, direttore artistico del film, e creatore delle scenografie.
Nel gioco potremo girare liberamente per le già conosciute strade di Halloween Town, così come avremo modo di visitare luoghi nuovi o visti solo di sfuggita nel film, come i sobborghi del paese, il campo di zucche, la foresta o la tana del Bau Bau..

La fotografia e l’ aspetto visivo generale risultano molto curati, e ricalcano a pieno lo spirito della pellicola. Le particolareggiate texture dall’ aspetto artigianale ricreano l’ effetto “Plastilina”, a cui vanno aggiunti l’ uso di colori sempre adatto e di inquadrature ricercate.
SPOILER Un particolare livello avrà inoltre una magnifico scenario in bianco & nero apparentemente disegnato a mano ed animato in animazione tradizionale.

Un punto di grande biasimo va tuttavia al sistema di Telecamere.
Il punto di vista della telecamera è preimpostato per ogni quadro e non è quindi gestibile dal giocatore.
Se da un lato ciò contribuisce, come già detto, ad una meravigliosa fotografia, dall’ altro compromette la giocabilità.
Durante i combattimenti, ad esempio, spesso la situazione risulta ingestibile. Alle volte si finisce per perdere di vista il personaggio, o perché la telecamera rimane in un punto incredibilmente lontano dall’azione, o perché é troppo vicina e c’é un nemico ad impallarla.
Inoltre, se non avremo problemi nel percorrere una strada in un senso, quando la ripercorreremo a ritroso, l’ inquadratura non cambierà verso e saremo costretti a camminare alla cieca.

Rivedremo la gran parte dei principali personaggi della pellicola, fedelmente ricreati in digitale. Quasi tutti nemici sono creati ex novo ed hanno un aspetto, in effetti, tipicamente nipponico, mentre alcuni avversari sono ripresi direttamente dal film, come spettri, scheletri e bambole indemoniate.

 Il cast di doppiaggio rimane pressoché invariato rispetto a quello originale. Jack viene ridoppiato da Chris Sarandon, stavolta anche nelle parti cantate, affidate nel film allo stesso Danny Elfman. 
Kath Soucie sostituisce l' attrice Catherin O'Hara nel ruolo di Sally, mentre fra i più notabili, ritornano Glenn Shadix come Sindaco, Paul Reubens come Vado, e Ken Page come Bau Bau.
La versione italiana si limita a riproporre i dialoghi originali, con sottotitoli e menu in italiano, mentre il doppiaggio italiano del film, ricordiamolo, vedeva Renato Zero come voce di Jack.

Il storyline a Difficoltà Normale offre all’ incirca 12 ore di gioco, senza contare gli obbiettivi secondari e video esclusi..

L’ esperienza nel totale risulta positiva, benché a volte lievemente stancante e ripetitiva, ed i fan della pellicola saranno in ogni caso felici di entrare in prima persona nel magnifico mondo di The Nightmare Before Christmas, tutt’ oggi ancora capace di incantare grandi e piccini.

Da segnalare anche The Nightmare Before Christmas: The Pumpink King, videogioco per Game Boy Advance, rilasciato sempre nel 2005, la cui trama fa invece da prequel alla pellicola.

  

QUESTO indirizzo un intervista al direttore Masato Yoshino, mentre a QUESTO un' intervista a Deane Taylor.
 Di seguito il trailer del videogame ...

sabato 28 gennaio 2012

The Nightmare Before Christmas - Tim Burton's Original Poem - Tim Burton, Christopher Lee



« È stato molto tempo fa,
più di quanto ora sembra,
in un posto che, forse, nei sogni si rimembra,
la storia che voi udire potrete
si svolse nel mondo delle feste più liete.
Vi sarete chiesti, magari, dove nascono le feste.
Se così non è, direi... che cominciare dovreste! »


Era il lontano 1993 quando, dopo una decina d' anni di rimandi e ripensamenti e due anni di produzione, usciva nelle sale il capolavoro in animazione Stop Motion Tim Burton's The Nightmare Before Christmas,  ideato dal celeberrimo Tim Burton e diretto da Henry Selick, vecchi compagni animatori Disney.

Proprio quando, nei primi anni '80, era solo un animatore presso gli studi Disney di Burbank, sua città natale, Tim Burton scrisse un poema illustrato di poche pagine, il perfetto soggetto per un cortometraggio, con le potenzialità per poter diventare un classico special natalizio come quelli da cui era stato ispirato.
Come tutti possiamo oggi ammirare, la produzione di The Nightmare Before Christmas ha poi preso un' altra fortunata piega.
Viene infatti adattato come lungometraggio da Michael McDowell (da cui anche il soggetto di Beetlejuice, diretto da Tim Burton nel 1987), affidato alla regia di Henry Selick (Coraline, 2008), maestro dello Stop Motion, con il grande contributo dell' artista Concettuale e Scenografo Rick Heinrichs, assiduo collaboratore di Burton, e la magnifica colonna sonora firmata Danny Elfman, anche lui pressoché onnipresente nella produzione Burtoniana.

Ma l' edizione speciale DVD del 2008 ci fornisce un' idea di ciò che The Nightmare Before Christmas sarebbe potuto essere se avesse avuto un trattamento più simile a quello ricevuto dal corto Vincent, tratto da un omonimo poema di Burton e narrato dal mostro sacro del cinema Vincent Price.
Fra i contenuti speciali troviamo infatti una stupenda animazione flash dove l' originale poema viene narrato dalla profonda voce di un altro mostro sacro, Christopher Lee, anche lui presente in alcune pellicole del regista, come Sleepy Hollow, del 1999, Charlie and the Chocolate Factory, del 2005, e presente come voce  anche in The Corpse Bride - La Sposa Cadavere, del 2005, e Alice in Wonderland, del 2010.
Il look del corto è ripreso direttamente da quello del film,  così come le musiche in sottofondo..
(SPOILER) Da notare come, rispetto al poema, l' adattamento cinematografico abbia reso necessario l' inserimento di nuovi personaggi, come Sally o il BauBau, pensato, tra l' altro, in un primo momento, per essere nient' altro che un travestimento del Dottor Finkelstein..

A seguire la trascrizione originale del poema con alcuni disegni originali del regista, e un adattamento italiano di Giulio Lupieri e Paola Parazzoli..





It was late one fall in Halloweenland,

and the air had quite a chill.
Against the moon a skeleton sat,
alone upon a hill.
He was tall and thin with a bat bow tie;
Jack Skellington was his name.
He was tired and bored in Halloweenland


"I'm sick of the scaring, the terror, the fright.
I'm tired of being something that goes bump in the night.
I'm bored with leering my horrible glances,
And my feet hurt from dancing those skeleton dances.
I don't like graveyards, and I need something new.
There must be more to life than just yelling,
'Boo!'"


Then out from a grave, with a curl and a twist,
Came a whimpering, whining, spectral mist.
It was a little ghost dog, with a faint little bark,
And a jack-o'-lantern nose that glowed in the dark.
It was Jack's dog, Zero, the best friend he had,
But Jack hardly noticed, which made Zero sad.


All that night and through the next day,
Jack wandered and walked.
He was filled with dismay.
Then deep in the forest, just before night,
Jack came upon an amazing sight.
Not twenty feet from the spot where he stood
Were three massive doorways carved in wood.
He stood before them, completely in awe,
His gaze transfixed by one special door.
Entranced and excited, with a slight sense of worry,
Jack opened the door to a white, windy flurry.


Jack didn't know it, but he'd fallen down
In the middle of a place called Christmas Town!
Immersed in the light, Jack was no longer haunted.
He had finally found the feeling he wanted.
And so that his friends wouldn't think him a liar,
He took the present filled stockings that hung by the fire.
He took candy and toys that were stacked on the shelves
And a picture of Santa with all of his elves.
He took lights and ornaments and the star from the tree,
And from the Christmas Town sign, he took the big letter C.


He picked up everything that sparkled or glowed.
He even picked up a handful of snow.
He grabbed it all, and without being seen,
He took it all back to Halloween.


Back in Halloween a group of Jack's peers
Stared in amazement at his Christmas souvenires.
For this wondrous vision none were prepared.
Most were excited, though a few were quite scared!


For the next few days, while it lightninged and thundered,
Jack sat alone and obsessively wondered.
"Why is it they get to spread laughter and cheer
While we stalk the graveyards, spreading panic and fear?
Well, I could be Santa, and I could spread cheer!
Why does he get to do it year after year?"
Outraged by injustice, Jack thought and he thought.
Then he got an idea. "Yes. . .yes. . .why not!"


In Christmas Town, Santa was making some toys
When through the din he heard a soft noise.
He answered the door, and to his surprise,
He saw weird little creatures in strange disguise.
They were altogether ugly and rather petite.
As they opened their sacks, they yelled, "Trick or treat!"
Then a confused Santa was shoved into a sack
And taken to Halloween to see mastermind Jack.


In Halloween everyone gathered once more,
For they'd never seen a Santa before
And as they cautiously gazed at this strange old man,
Jack related to Santa his masterful plan:
"My dear Mr. Claus, I think it's a crime
That you've got to be Santa all of the time!
But now I will give presents, and I will spread cheer.
We're changing places I'm Santa this year.
It is I who will say Merry Christmas to you!
So you may lie in my coffin, creak doors, and yell, 'Boo!'
And please, Mr. Claus, don't think ill of my plan.
For I'll do the best Santa job that I can."


And though Jack and his friends thought they'd do a good job,
Their idea of Christmas was still quite macabre.
They were packed up and ready on Christmas Eve day
When Jack hitched his reindeer to his sleek coffin sleigh,
But on Christmas Eve as they were about to begin,
A Halloween fog slowly rolled in.
Jack said, "We can't leave; this fog's just too thick.
There will be no Christmas, and I can't be St. Nick."
Then a small glowing light pierced through the fog.
What could it be?. . .It was Zero, Jack's dog!


Jack said, "Zero, with your nose so bright,
Won't you guide my sleigh tonight?"


And to be so needed was Zero's great dream,
So he joyously flew to the head of the team.
And as the skeletal sleigh started its ghostly flight,
Jack cackled, "Merry Christmas to all, and to all a good night!"


'Twas the nightmare before Christmas, and all though the house,
Not a creature was peaceful, not even a mouse.
The stockings all hung by the chimney with care,
When opened that morning would cause quite a scare!
The children, all nestled so snug in their beds,
Would have nightmares of monsters and skeleton heads.
The moon that hung over the new-fallen snow
Cast an eerie pall over the city below,
And Santa Claus's laughter now sounded like groans,
And the jingling bells like chattering bones.
And what to their wondering eyes should appear,
But a coffin sleigh with skeleton deer.
And a skeletal driver so ugly and sick
They knew in a moment, this can't be St. Nick!
From house to house, with a true sense of joy,
Jack happily issued each present and toy.
From rooftop to rooftop he jumped and he skipped,
Leaving presents that seemed to be straight from a crypt!
Unaware that the world was in panic and fear,
Jack merrily spread his own brand of cheer.


He visited the house of Susie and Dave;
They got a Gumby and Pokey from the grave.
Then on to the home of little Jane Neeman;
She got a baby doll possessed by a demon.
A monstrous train with tentacle tracks,
A ghoulish puppet wielding an ax,
A man eating plant disguised as a wreath,
And a vampire teddy bear with very sharp teeth.


There were screams of terror, but Jack didn't hear it,
He was much too involved with his own Christmas spirit!
Jack finally looked down from his dark, starry frights
And saw the commotion, the noise, and the light.
"Why, they're celebrating, it looks like such fun!
They're thanking me for the good job that I've done."
But what he thought were fireworks meant as goodwill
Were bullets and missiles intended to kill.
Then amidst the barrage of artillery fire,
Jack urged Zero to go higher and higher.
And away they all flew like the storm of a thistle,
Until they were hit by a well guided missile.
And as they fell on the cemetery, way out of sight,
Was heard, "Merry Christmas to all, and to all a good
night."


Jack pulled himself up on a large stone cross,
And from there he reviewed his incredible loss.
"I thought I could be Santa, I had such belief"
Jack was confused and filled with great grief.
Not knowing where to turn, he looked toward the sky,
Then he slumped on the grave and he started to cry.
And as Zero and Jack lay crumpled on the ground,
They suddenly heard a familiar sound.


"My dear Jack," said Santa, "I applaud your intent.
I know wreaking such havoc was not what you meant.
And so you are sad and feeling quite blue,
But taking over Christmas was the wrong thing to do.
I hope you realize Halloween's the right place for you.
There's a lot more, Jack, that I'd like to say,
But now I must hurry, for it's almost Christmas day."
Then he jumped in his sleigh, and with a wink of an eye,
He said, "Merry Christmas," and he bid them good bye.


Back home, Jack was sad, but then, like a dream,
Santa brought Christmas to the land of Halloween.


Poem copyright Tim Burton

venerdì 21 gennaio 2011

Le Manoir du Diable (1896) - Georges Méliès



Dunque, premettiamo che oggi è l' anniversario di morte di uno degli scrittori più importanti del secolo scorso, Eric Arthur Blair, forse meglio noto con lo pseudonimo di George Orwell, nato il 25 Giugno del 1903, e morto appunto il 21 Gennaio del 1950.
Purtroppo non è questo il luogo più adatto per parlarne, dato che poco Orwell ha a che fare con il macabro, sebbene i suoi lavori ci mettano in guardia da Orrori tutt' altro che Umani...



Passiamo dunque all' anniversario di morte di una figura importantissima nel campo del Cinema, vale a dire il regista e illusionista francese Maries Georges Jean Méliès, nato a Parigi l' 8 Dicembre del 1861, e morto il 21 Gennaio del 1938.

Brevemente, se i Fratelli Lumière si possono considerare i padri del Cinema, due padri che non vedevano futuro per il proprio figlio, si può dire che George Méliès ne sia il patrigno.
Al rifiuto dei Lumière di vendere i propri brevetti, Méliès si vede costretto a ricreare l' invenzione dei fratelli, per poi perfezionarla.
È a lui che si deve infatti l' introduzione di tecniche oggi ritenute basilari, come ad esempio il Montaggio, usato dal regista in modo giocoso per mettere in scena nuove forme estreme di Illusionismo con cui sbalordire il pubblico.
Grazie a trucchi di montaggio, lui riesce ad esempio a far sparire oggetti e persone, semplicemente smettendo di filmare il soggetto, e poi tornare a riprendere quando questo è stato tolto dall' inquadratura, o magari è stato sostituito con un altro oggetto o un' altra persona. Si dice che lui abbia inventato questa tecnica, chiamata Stop Trick, casualmente, mentre riprendeva il traffico di una stradina di Parigi. Al passare di una carrozza, la macchina da presa smise accidentalmente di riprendere, per poi tornare a funzionare al passaggio di un carro funebre. Il relativo effetto su pellicola fu l' improvvisa e inaspettata trasformazione della carrozza nel carro funebre.
Da citare è poi l' introduzione del "colore". Si pensi che questo lavoro veniva svolto da donne che manualmente coloravano la pellicola in ogni sua parte, un fotogramma alla volta.
Grazie a geniali metodi sperimentali di impressionare e manipolare la pellicola, lui può sdoppiarsi, può trasmutarsi, può sparire e riapparire, ingrandirsi e rimpicciolirsi, muoversi più velocemente o più lentamente, può trasportare il pubblico su nuovi, bizzarri e fantastici mondi.
 Georges Méliès è in pratica colui che viene definito "l' Inventore degli Effetti Speciali", nonchè il promotore del cinema di Fantascienza, ed è da citare qui il bellissimo e iconico Le Voyage dans la Lune del 1902.

Arriviamo ora al nostro campo, poichè si attribuisce a Méliès persino la realizzazione del primo film dell' Orrore.
Si tratta della pellicola, ovviamente muta e in Bianco & Nero, Le Manoir du Diable, diretta e interpretata da Méliès nel 1896, e proiettata il 24 Dicembre dello stesso anno nel Teatro Robert Houdin di Parigi.
Così come la gran parte delle produzioni del regista, il corto presenta elementi soprannaturali, stavolta tendenti appunto ad un atmosfera più cupa, come Scheletri, Streghe, Fantasmi e Diavoli, tra cui spicca la figura di Mefistofele, interpretato dallo stesso Méliès, sempre pronto a mettersi in gioco.
Assieme a lui recita la moglie Jeanne d' Alcy, in assoluto la prima attrice cinematografica francese, qui appunto alla sua prima apparizione.
Per una durata di 3 minuti circa, il corto, nelle sue scenografie semplici, non è che l' ennesimo pretesto del regista per mettere in scena i trucchi del mestiere, e stupire tutt' oggi il suo pubblico.

Ecco il corto...

domenica 7 novembre 2010

Minnie the Moocher (1932) - Betty Boop

Dunque, premettiamo che ho conosciuto il jazzista Cab Calloway guardando il film The Blues Brothers, del 1980, in cui è l' anzianotto mentore di Jhon Belushi e Dan Aykroyd, e canta il suo cavallo di battaglia, Minnie the Moocher, del 1931.

Ecco, riassuntivamente il testo di Minnie the Moocher parla di una ragazza nulla facente, alcolizzata e drogata che sta con un cocainomane e oppiomane e che sogna di nuotare nei soldi, ma, nonostante ciò, la canzone fa da sfondo e da il titolo al cortometraggio animato Minnie the Moocher, del 1932, appartenente alla serie Talkartoons, con protagonista Betty Boop e il cagnolino Bimbo, ovvero il fidanzato della stessa.

Cab Calloway da la voce e le movenze ad un "fantasma Tricheco" tramite la tecnica del Rotoscopio, che a me sembra una sorta di precursore del Motion Capture. In pratica, per far sembrare più realistici i movimenti dei personaggi, si filmavano normalmente attori in carne ed ossa, e dopo, partendo dal girato, si creava il cartone animato, ricalcando i singoli fotogrammi della pellicola.
Era una tecnica abbastanza diffusa, ad esempio è usata su Biancaneve nel film Disney, oppure nel film Yellow Submarine, nella scena di Lucy in the Sky with Diamonds con la ragazza a cavallo, oppure sono rotoscopiate le spade laser della trilogia originale di Star Wars.

Ad ogni modo, il corto è diretto nel 1932 da Dave Fleischer e prodotto dal fratello Max, tra l' altro inventori sia di Betty Boop che del Rotoscopio.
E' la prima delle tre collaborazoni fra Cab Calloway e i Fleischer Studios, assieme a The Old Man of the Mountain e Snow White, entrambe del 1933.

sabato 30 ottobre 2010

The Mad Doctor (1933) - Mickey Mouse

Esistono alcuni vecchi cartoni animati in Bianco & Nero dal fascino particolare, poiché nonostante anno di pubblicazione e pubblico di riferimento possiedono una componente macabra di gran rilievo.

E' il caso, ad esempio, dell' animazione The Mad Doctor, cortometraggio rilasciato il 20 Gennaio 1933, appartenente al filone A Mickey Mouse Cartoon, e precisamente il terzo corto "Horror" con protagonista Topolino, dopo The Haunted House, del 1929, e The Gorilla Mystery, del 1930.
Il regista è David "Dave" Dodd Hand, poi direttore di Biancaneve e i Sette Nani nel 1937 e di Bambi nel 1942, naturalmente sempre per la Disney.
Ma qui il tono è tutt' altro, si parla di un sanguinario Scienziato Pazzo, il "Mad Doctor",  trapianti alla Frankenstein e scheletri danzanti. Si pensi che in Inghilterra il corto fu censurato, poiché ritenuto troppo spaventoso per il pubblico a cui era rivolto, ed in effetti presenta elementi abbastanza crudi (vedi sega grondante sangue ~3:29), ma a dir la verità anche abbastanza affascinanti.
Le scenografie risultano molto curate e ben fatte, e le animazioni perfette, con trovate a dir poco geniali ( vedi pendola scheletrica ~9:23), sebbene alcune siano riprese da altri corti. La scena della galleria (~1:51), ad esempio, è un frammento riciclato da una sequenza di Egyptian Melodies, del 1931, in cui a percorrere il corridoio era però un piccolo ragno.
La fotografia è ovviamente in Bianco & Nero, ma ne esiste anche un versione ricolorizzata.

Circa il Mad Doctor, il DR XXX, come leggiamo sul portone del suo maniero (~1:10), sappiamo ben poco, poiché questa è la sua unica apparizione cinematografica, nonostante sia un personaggio ben caratterizzato, sia nell' aspetto che nei modi.
Vanta però alcune apparizioni videoludiche da  antagonista, come in Mickey Mania: The Timeless Adventures of Mickey Mouse, videogioco a scorrimento per SEGA Mega Drive e Play Station  del 1994, anche noto come Mickey's Wild Adventure, il cui secondo livello è basato sul cortometraggio in questione. 
Più di recente compare invece in Disney Epic Mickey, del 2010 per Wii.
Nella sua prima scena (~0:47) il personaggio potrebbe essere scambiato per Macchia Nera,  storico antagonista di Topolino, ma in realtà si tratta di due personaggi differenti.



Sul sito The Encyclopedia of Disney Animated Shorts sono reperibili inoltre le bozze della sceneggiatura originale, sebbene non in alta risoluzione..




 Non occorre dire altro, il corto dura solo 7 minuti e non resta che gustarselo..



(EDIT 29/11/11)

giovedì 21 ottobre 2010

The Laurel-Hardy Murder Case (1930) - Stanlio & Ollio

Fra le decine e decine di cortometraggi di Stan Laurel & Oliver Hardy, da noi Stanlio & Ollio, c'è un corto particolarmente interessante per gli amanti dell' Horror.

Si tratta di The Laurel-Hardy Murder Case, da noi chiamato semplicemente L' Eredità, cortomeraggio della durata di 28 minuti appena, diretto nel 1930 da James Parrott.

La Trama è semplice ( eventuali Spoiler )...
"Stan Laurel e Oliver Hardy, eterni vagabondi disoccupati, vengono casualmente a conoscenza della morte di un certo milionario,  Ebeneezer Laurel, in italiano reso come Belisario. Si decidono quindi per una truffa. I due si recano la sera stessa alla lettura del Testamento nella Villa Laurel, Laurel Mansion, in modo da convincere tutti che Stan sia un nipote del defunto, nonchè unico Erede.
Nella casa, oltre ad altri parenti, li aspetta tuttavia un detective con alcuni poliziotti. E' stato commesso un Omicidio e uno dei presenti è il colpevole!
Finchè l' assassino non verrà scoperto, nessuno degli Ospiti potrà lasciare la tetra casa, e ad ognuno viene assegnata una camera, dove dovrà passare la notte, una Cupa e Tempestosa notte.
A Stanlio e Ollio tocca dormire proprio nella stanza del vecchio zio,il luogo in cui è stato ucciso.
Ovviamente, fra inquietanti rumori, spaventose presenze, occhi luminosi fluttuanti nell' oscurità, porte cigolanti, pipistrelli e un Sinistro Maggiordomo, la notte non sarà affatto tranquilla. Gli ospiti stanno misteriosamente sparendo uno alla volta, qualcuno li sta eliminando..."

Naturalmente l' intera storia fa da sfondo a scenette divertenti nello stile del Duo Comico.
Il Sinistro Maggiordomo
La trama a quanto pare dovrebbe essere una sorta di parodia dei film  The Cat and the Canary, Il castello degli Spettri, film muto diretto nel 1927 da Paul Leni, e The Bat, film muto del 1920 diretto da Roland West, che conta anche due remake, di cui uno omonimo del 1959 con Vincent Price, edito in Italia come Il Mostro che Uccide.
(Vi è qui una curiosa coincidenza,poichè il personaggio del secondo film, il The Bat a cui allude il titolo, dovrebbe aver ispirato alla lontana in personaggio di Batman. Il regista del primo, Paul Leni, nel 1928 ha invece diretto The Man Who Laughs, L' Uomo che Ride, il cui personaggio avrebbe ispirato le fattezze del Joker.)
Il nome dello zio milionario, Ebeenezer Laurel, è inoltre un ovvio riferimento al celebre Ebeneezer Scrooge, il riccastro avaro protagonista del racconto A Christmas Carol - Il Canto di Natale, scritto da Charles Dickens nel 1843.

Occorre sapere che i primi corti di Stan & Oliver, incluso questo, non venivano ridoppiati negli altri stati, ne si utilizzavano i sottotitoli, bensì ne venivano girate diverse versioni in diverse lingue. Gli attori erano costretti a girare ogni scena più volte, ogni volta in lingua diversa.
Deriva da ciò il particolare accento con cui vengono doppiati i due in Italia. I doppiatori, in pratica, hanno ricalcato l' accento originale inglese con cui i due attori recitavano le battute in italiano.

Piccola curiosità. Durante la lavorazione del film la moglie di Stanlio, Lois Neilson, la Seconda delle sue Cinque amanti, ha partorito prematuramente, ed il bambino, Stanley Robert Laurel, è morto dopo soli nove giorni.

Il corto si può trovare qui, in tre parti, nella versione ricolorata del 1968 dal titolo I Vagabondi.  Stan è doppiato da Franco Latini, mentre Ollio dal celebre Carlo Croccolo.
L' edizione originale in Bianco & Nero rimane comunque più cupa e adatta all' atmosfera del film.